INTERVISTA DELLA ADETTA STAMPA NICOLETTA GASPARI AL DIRETTORE DELLA SCUOLA RUGBY SPEZIA MARIANO VERGASSOLA ED AL PRESIDENTE GIUSEPPE STURLESE, PER FARE IL PUNTO SU QUESTA PRIMA PARTE DELLA STAGIONE AGONISTICA 2017 – 2018

INTERVISTA DELLA ADETTA STAMPA NICOLETTA GASPARI AL DIRETTORE DELLA SCUOLA RUGBY SPEZIA MARIANO VERGASSOLA ED AL PRESIDENTE GIUSEPPE STURLESE, PER FARE IL PUNTO SU QUESTA PRIMA PARTE DELLA STAGIONE AGONISTICA 2017 – 2018

Buon giorno Professore, buon giorno Presidente

Buon giorno Nicoletta

Professor Vergassola nella sua veste di Direttore della Scuola Rugby Spezia come giudica questa prima parte della stagione?

La prima parte della stagione ci ha fatto un regalo sinceramente insperato: la rappresentativa under 6. Un gruppo di genitori ci ha avvicinato chiedendoci se eravamo in grado di proporre un’attività ludico motoria anche per il loro bambini di quattro e cinque anni. Ci abbiamo riflettuto insieme, genitori, tecnici e dirigenti, anche valutando l’opportunità di trovare un luogo chiuso per i mesi più freddi, ma la Scuola Rugby Spezia si è subito resa conto di essere di fronte ad un gruppo di genitori tosti, insomma con lo spirito giusto. Rotti gli indugi, siamo partiti e ora cominciamo ad abituarci a questi otto scatenatissimi atleti, sempre presenti agli allenamenti con ogni condizioni meteo. Per loro abbiamo scelto Lucia, senza ombra di dubbio il tecnico più bello di cui disponevamo (gli altri allenatori se ne facciano una ragione), che si pone come primo obiettivo quello di far conoscere il senso di piacere che deriva dall’attività ludico-motoria e dalla relazione con gli altri. Attraverso le sue proposte i bambini sperimentano attraverso il movimento le proprie potenzialità, i propri limiti, le relazioni sociali, provando piacere nel muoversi. Il rugby è, ovviamente a questa età, un pretesto,un mezzo, anche se i nostri atleti hanno saputo stupire al torneo di Recco con i pari età della Liguria mostrando doti rugbystiche che fanno ben sperare.

Rimanendo sul tema delle categorie propaganda dalla Under 6 alla under 12 quali sono gli obiettivi che la Scuola Rugby si prefigge a breve, medio e lungo termine?

In questa stagione sportiva, per la prima volta nella storia del Club, possiamo vantare tutte le squadre del propaganda (under 6, 8, 10 e 12) in formazione completa, ma, nonostante il raggiungimento di questo obiettivo, non siamo ancora soddisfatti. Per poter ottimizzare le sedute di allenamento dovremo riuscire a schierare almeno due squadre per ogni categoria, obiettivo che potremo riuscire a raggiungere, almeno per alcune categorie, già nella prossima primavera. A medio termine dovremo riuscire a strutturare più organicamente il lavoro nelle scuole e negli oratori. Mentre più a lungo termine immagino una Scuola Rugby con una struttura tutta sua, punto di aggregazione per i bambini, ma anche per i ragazzi, i giovani e gli adulti.

Cosa mi dice invece sul settore giovanile? La franchigia territoriale giovanile Under 16 e Under 18 con la partership della Pro Recco funziona?

La creazione della franchigia è stata una necessità, un modo per far si che i ragazzi del levante ligure potessero giocare a un buon livello pur non raggiungendo grandi numeri. Attualmente i giovani di tre società, Recco, Cogoleto e Spezia, oltre agli allenamenti casalinghi, si ritrovano una volta alla settimana per un allenamento congiunto in preparazione delle gare di campionato. Per questo allenamento la franchigia mette a disposizione dello Spezia un pulmino guidato dal nostro allenatore Marco. Non si può nascondere che l’obiettivo della Società rimane quello di avere delle proprie rappresentative anche nelle categorie giovanili, tuttavia i molti aspetti positivi di questa esperienza ci spingono a considerare che, anche se nel futuro il numero dei nostri giocatori dovesse crescere, potrebbe essere interessante continuare una collaborazione per consentire ai più meritevoli la partecipazione ai campionati di élite. Nell’under 18 di quest’anno, che milita nel massimo campionato di categoria giovanile, hanno dato una mano, calendario permettendo, anche due giovani giocatori della nostra prima squadra, mentre nell’under 16, attualmente al secondo posto nel campionato, i nostri giocatori si stanno distinguendo per l’alto numero di mete realizzate. Direi che il giudizio sulla franchigia può considerarsi quindi positivo.

Qual’è l’augurio per il 2018 che rivolge alla Scuola Rugby Spezia, a tutti i giovani rugbysti e alle loro famiglie e a tutti i sostenitori del Club?

Come ho già accennato, sono convinto che la Scuola Rugby Spezia possa riuscire veramente ad esprimere tutte le sue potenzialità con la realizzazione di una casa propria. Il raggiungimento di questo obiettivo passa per un coinvolgimento di tutte le componenti del Club, atleti, famiglie e sostenitori. Alla Scuola Rugby Spezia e a tutti loro auguro un 2018 decisivo per far si che, anche alla Spezia, il rugby trovi casa.

Presidente Sturlese vuole aggiungere qualcosa a quanto ci ha  raccontato il prof. Vergassola?

Il successo che sta riscuotendo la Scuola Rugby Spezia nella categoria propaganda  non è  frutto del caso, ma di un lavoro serio e impegnativo che coinvolge tante persone, in primis il Prof. Vergassola  che con molta professionalità  ha saputo organizzare e programmare tutta l’attività della Scuola, creando anche un valido e motivato team di  tecnici e dirigenti che lavorano con grande impegno e determinazione. I risultati positivi ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Mai nella storia  del Club  abbiamo  avuto così   tanti tesserati  nella categoria del minirugby e non era neppure mai successo  di  avere tutte le squadre al completo in ogni categoria Under 6, 8, 10 e 12. Aggiungo anche  che si è creato un bellissimo ambiente  dove  allenatori, dirigenti,   atleti e le loro famiglie compongono una bellissima comunità, solidale ed affiatata. Colgo l’occasione  per ringraziare tutti  i dirigenti delle  squadre giovanili  per il prezioso lavoro  che svolgono menzionandoli uno ad uno: Jacopo Brancaleone,  David Mordacci, Michelangelo Moggia, Luca Meca, Stefano Consoli, Leonardo Marchesin ed Enrico Marchioli.

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